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Vellutate di legumi: perché vi faranno innamorare

Tradizionali o contemporanee? Le vellutate di legumi sfuggono a facili classificazioni: riprendono gli ingredienti della cucina contadina italiana, ma regalano al palato la texture delle morbide ricette della cucina francese. Ecco tre motivi per assaggiarle e tre consigli per prepararle

Le vellutate di legumi valorizzano al contempo le radici della cucina mediterranea, ma si prestano anche a piatti fantasiosi per cene eleganti. Sebbene siano semplici da preparare, impiattate fan la loro bella figura, soprattutto se decorate in modo creativo e abbinate con altri ingredienti.

Per molti rappresentano un comfort food in inverno, per altri sono un piatto democratico, per altri sono un must se si hanno ospiti inclini alla dieta veggy.

Ecco, allora, 3 motivi per i quali portare le vellutate di legumi in tavola vi darà grande soddisfazione e 3 suggerimenti per ottenere una vellutata a regola d’arte con Le Farine dell’orto “Le farine Magiche”: farina di lenticchie, di fave, di fagioli, di ceci, di piselli, di soia.

 

Motivo n1: le vellutate di legumi sono salutari

I legumi sono ricchi di proteine vegetali e possono sostituire la carne nelle diete vegetariane. La qualità delle proteine dei legumi è quasi paragonabile alla qualità delle proteine di origine animale per valore biologico. I legumi sono anche ricchi di fibre che aiutano a rallentare l’assorbimento dei grassi e, come tutti sanno, svolgono un ruolo cruciale a livello intestinale. I legumi sono anche ricchi di ferro, zinco e vitamine del gruppo B. Le linee guida Crea (Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari) consigliano di mangiarne almeno due porzioni a settimana.

 

Motivo n2: le vellutate di legumi mettono d’accordo tutti

Il loro profilo nutrizionale (buon apporto energetico senza un elevato indice glicemico) unito alla loro cremosità rendono le vellutate una soluzione trasversale per tutta la famiglia, dai bambini piccolissimi fino agli anziani.

In un tempo quotidiano scandito dal bisogno di ottimizzare cucina e impegni, praticità e salute, le vellutate di legumi bio sono davvero un’ottima soluzione. Inoltre, essendo naturalmente privi di glutine, i legumi preparati senza aggiunta di ingredienti di origine animale sono un pranzo o una cena perfetta per chi è vegetariano o vegano.

Senza aggiunta di cereali, le vellutate preparate con farina di legumi bio sono ideali anche per chi è intollerante al glutine.

 

Motivo 3: le vellutate si prestano a ricette creative

Una volta imparate le semplici basi, le ricette sono trasformabili con un po’ di fantasia culinaria.  Qualche esempio? Giocare con i contrasti: crostini di pane, frutta secca, semi tostati, tocchetti di pane abbrustolito (ma anche pancetta rosolata e tagliata a dadini sulla vellutata di piselli) regalano un crunch di contrasto alla setosità della crema.

Per quanto riguarda gli aromi, invece, basta aggiungere quelli che si utilizzerebbero nelle zuppe: perfetto un ramoscello di rosmarino fresco per la vellutata di ceci, alloro con le lenticchie, qualche foglia di sedano per la vellutata di fagioli. Per la vellutata di piselli provate un trito di basilico e prezzemolo. Su quella di soia si sposano quasi tutti gli odori dell’orto, ma un tocco davvero gradevole è dato dall’erba cipollina. E per la vellutata di fave? Provate ad aggiungere un po’ di cicorie lessate e ben strizzate e una fetta di pane bruschettato.

 

La sicurezza della agricoltura biologica

Le Farine dell’orto “Le farine Magiche” portano i sapori dell’orto in casa in pratiche confezioni monodose: i legumi sono raccolti, decorticati, essiccati, macinati e confezionati in uno stabilimento autorizzato dal Ministero della Salute.

Trattandosi di legumi resi nella forma di “farina” risultano semplicissimi e veloci da cuocere per vellutate setose in pochi minuti, senza grumi, e senza l’uso di frullatori o mixer, con tutta la qualità del prodotto biologico. Ecco allora qualche consiglio di preparazione.

 

Consiglio n1: stemperare la farina di legumi lentamente

Cosa rende una vellutata un piatto ben fatto? Certamente la capacità di rendere la crema setosa e omogenea. Per questo occorre che la parte liquida che servirà per cuocere sia ben dosata, sia essa acqua o brodo. Il liquido andrebbe aggiunto un poco alla volta e la crema mescolata su fuoco basso. Così è possibile ottenere la densità perfetta. Tuttavia, usando una farina, ottenere la giusta densità sarà molto molto più facile che usando i legumi da cuocere e mixare, per cui provate a seguire i consigli del ricettario delle farine dell’orto.

 

Consiglio n2: brodo vegetale invece che acqua e sale

Lo consigliamo rispetto all’acqua salata: il brodo potrà sempre regalare un accento in più; bastano pochi odori e verdure, carote, cipolle, sedano, patate e pomodorini con un pizzico di sale e un filo di extravergine di oliva immersi in acqua fredda e poi cotti per un’ora circa. Il brodo vegetale va sempre filtrato. La vellutata deve essere liscissima e senza residui.

 

Consiglio n3: arricchire con ingredienti che arrotondano il gusto e consistenza

Se la vellutata non deve rispettare i canoni vegani può essere resa più corposa da yogurt, panna acida, burro (pochissimo). Diversamente una patata lessata e passata aggiungerà cremosità e rotondità.