Prima di iniziare il nostro alfabeto dei profumi in tavola ricordiamo la differenza fra spezie e aromi: le prime sono costituite da semi, frutti, radici, cortecce essiccate e vengono usate in piccole quantità nei piatti. Le erbe aromatiche, invece, sono usate fresche. Una pianta, in base a come viene utilizzata, può essere un aroma oppure una spezia.
Anice stellato
Intenso. Dolce, ricorda vagamente il profumo dei semi del finocchio, ma è molto molto più inebriante: è l’inconfondibile aroma dell’anice, un frutto legnoso a forma di stella che dà origine alla Sambuca, corregge il caffè, aromatizza creme, tisane e cioccolate calde, si sposa con la pasta frolla nei biscotti natalizi. La polvere di Anice è deliziosa anche, in piccole dosi, nei piatti di carne arrosto, pollo, maiale e coniglio.
Basilico
Non è solo una pianta estiva: se ben protetta dal vento e dall’eccessivo freddo cresce bene anche nei mesi invernali. Re del pesto genovese, il basilico in cucina ha mille impieghi non solo nei sughi o nelle bruschette. Il suo fresco profumo può dare un accento diverso nella preparazione della panna cotta e si sposa bene anche con i dessert al cioccolato bianco.
Cannella
È una spezia antichissima, usata in Egitto, citata nella Bibbia, presente nella medicina cinese. La cannella è buona ovunque, sia nella versione in polvere che in bastoncino, profuma latte, tisane, creme, ciambelle, biscotti di frolla, torte, gelati. Non c’è dessert che non possa essere arricchito, non c’è frutto che non sia esaltato da questa spezia, in primis la mela e la pera. La cannella è uno degli ingredienti del famoso dolce americano Muffins cinnamons rolls (la ricetta cliccando qui)
Finocchio
I semi sono profumati e pungenti e si usano in molteplici modi: uno di questi è per aromatizzare i taralli pugliesi. L’idea in più è usarli nell’impasto del pane per creare panini saporiti. I semi sono ideali anche per profumare i piatti di carne o ancora, se in infusione, per ottime bevande calde digestive capaci di eliminare la sensazione di gonfiore. Basta lasciare in infusione 1 cucchiaino di semi di finocchio in una tazza di acqua bollente per 5 minuti e filtrare.
Ginepro
Cresce spontaneo in Toscana, Sardegna e Val D’Aosta e le sue bacche blu e viola hanno un aroma balsamico che alterna sentori dolci e aspri. Digestivo e depurativo, la bacca di ginepro è alla base di distillati e di liquori. Facile da realizzare, il liquore di Ginepro si ottiene dalla macerazione per 30 giorni, al buio in un contenitore di vetro ben chiuso, di mezzo chilo di bacche (anche con l’aggiunta di qualche rametto della pianta), un litro d’acqua, 500 g di zucchero e un litro di alcool alimentare a 90°. Dopo un mese, si filtra il tutto con un tovagliolo di stoffa pulito. Si prepara a parte uno sciroppo con acqua e zucchero che, raffreddato, sarà unito al liquore. Dopo un mese di riposo il liquore è pronto per essere servito.
Liquirizia
La liquirizia si ottiene dalle radici dell’omonima pianta che cresce sia in Europa che in Asia: le sue proprietà digestive e sulla pressione sanguigna sono note. Ottima per infusi e tisane, si sposa bene al latte per panna cotta o mousse.
Menta
Come il basilico, anche la menta ricorda l’estate ma è amabile nei mesi freddi: versatile in pasticceria e in cucina, le foglie di menta rinfrescano con quel sapore tipico molte pietanze: verdure, come le rondelle di zucchina fritta condita con menta e aceto, pesto (se unita al basilico), frittate (uova, parmigiano e foglie di menta) ma anche dessert (panna cotta e budini). Un classico è poi il gusto British dell’After Eight, ossia, cioccolato fondente e menta. Un’idea facile è la cioccolata calda a cui aggiungere le foglie di menta tritate nella preparazione.
Noce moscata
Sono bacche grattugiate originarie dell’Indonesia, ma coltivate in India e Brasile. Viene considerata un afrodisiaco naturale ed è usualmente impiegato per insaporire salse, piatti salati ma anche dolci.
Origano
Mediterraneo, odoroso, il suo pungente profumo ricorda subito la pizza (perché spesso usato in alternativa al basilico), la mozzarella alla caprese, ma anche i sughi di carne alla pizzaiola, le bruschette e molti altri piatti italiani. Usato fresco o come spezia secca, l’origano caratterizza la cucina nostrana.
Pepe
Nero, Bianco, Rosso, Verde, il colore dipende dal momento della raccolta. Più o meno piccante, il suo vero dono è profumare il piatto. Lo conosciamo in cucina per moltissimi usi sia su pesce che carne, ed è presente in quasi tutte le cucine del mondo. Una curiosità: il pepe rosa non deriva dalla stessa pianta del pepe che conosciamo. Esistono anche delle varietà di pepe “di nicchia”: il pepe rosso (indiano) molto fruttato, il pepe di Sichuan (cinese) dal gusto agrumato e il pepe della Giamaica.
Rosmarino
Pollo e patate al rosmarino, focaccia al rosmarino (qui la ricetta), carni arrosto al rosmarino, zuppa di ceci e rosmarino… Come l’origano, quest’erba mediterranea aggiunge sapore a moltissimi piatti e ci permette di usare meno sale nelle ricette. I rametti e le foglie di rosmarino stimolano l’appetito e le funzioni digestive.
Senape
I semi polverizzati di senape sono l’ingrediente principale della salsa di senape che, in base alla ricetta, può essere agrodolce o piccante. La salsa è diffusa in molti paesi: in Francia e in Inghliterra si chiama Mostarda, in Giappone karashi. È perfetta per condire verdure e carne.
Tabasco
È una cultivar di peperoncino e dà il nome ad una famosa salsa piccante preparata con peperoncino piccante, aceto, sale, zucchero. La salsa venne inventata negli Stati Uniti nel 1859. Deliziosa sulle patate fritte o arrosto.
Vaniglia
La dolcezza per antonomasia ha il gusto della vaniglia, il suo profumo è il più amato in assoluto tanto da essere usato fuori dalla cucina per creme, eau de toilette, bagni schiuma. La spezia è ottenuta da una pianta originaria delle foreste tropicali. I suoi fiori, da cui si estraggono poi i semi di vaniglia, sono bianchi e molto eleganti nella forma. La Vaniglia Bio Decorì (in baccello puro della pregiata varietà̀ Bourbon del Madagascar) regala delicatezza e dolcezza all’alta pasticceria come alle ricette più semplici.
Zafferano
E siamo arrivati alla zeta di zafferano, una spezia amata dalla cucina italiana, pregiata e regina del risotto alla milanese. Per raccoglierlo ci vuole pazienza: occorre aspettare che i delicatissimi fiorellini viola del Crocus sativus sboccino. Poi gli stigmi del fiore vanno raccolti a mano e fatti essiccare. Si ottiene una polvere giallo oro intensa, dal profumo e sapore tondo, ma delicato. Volete provarlo in un dessert? Eccolo qui la ricetta della Panna cotta Vaniglia e Zafferano.
Chiudiamo in nostro alfabeto ricordandovi che le spezie e gli aromi non sono solo un tocco di sapore e colore in cucina e in pasticceria, ma sono anche, tutti nessuno escluso, una ricchissima fonte di antiossidanti, quelle molecole naturali che rallentano l’invecchiamento cellulare e quindi ci aiutano a rimanere in salute nel modo più buono possibile, a tavola!